Franco Albini oltre il rigore del razionalismo

Franco Albini, razionalismo tra urbanistica e design.

Nacque a Robbiate in provincia di Lecco nel 1905, studiò architetture a Milano al politecnico, laureandosi nel 1929. Da subito collabora con lo studio Ponti e Lancia, e qui ha probabilmente alcuni dei suoi primi contatti internazionali, come Le Corbusier e Mies van der Rohe. Nella sua prima fase professionale si occupa di urbanistica, con i suoi soci Renato Camus e Giancarlo Palanti, partecipano al concorso per il quartiere Baracca a San Siro, e in seguito realizzano per l'Ifacp i quartieri Fabio Filzi e D'annunzio/Ponti. Negli anni '30 e '40 Albini partecipa alla V Triennale di Milano del 1933,  allestendo la Casa con struttura in acciaio, alla successiva si occupa dell'allestimento dell'abitazione, con tre tipologie di alloggio. I suoi progetti più noti sono i Musei Genovesi, il rifugio Pirovano a Cervinia, la linea 1 della metropolitana di Milano e varie abitazioni private. 

Nel campo del design, Albini collaborò principalmente con la ditta Poggi di Pavia per gli arredi, e con la Sirrah di Gavina per l'illuminazione. Poggi, nonostante isolato dal distretto brianzolo del legno, è stata un'eccellenza del saper fare, ha sempre mantenuto una cura nei dettagli, e una dimensione artigianale, che emerge nella sua produzione. Roberto Poggi conobbe Albini grazie alla passione per l'alpinismo di alta quota e per un amico comune, Giuseppe Pirovano. Tra il '48 e il '52 realizzarono proprio gli arredi del rifugio Pirovano. Ebbero un accordo di esclusiva reciproca, e i pezzi più iconici, come la libreria LB7, il tavolo cavalletto o la poltrona "Luisa" che si intravede nel catalogo in foto, furono prodotti da Poggi. Nell'illuminazione disegnò principalmente la serie AM/AS per Sirrah. Il particolare attacco dei paralumi permette una versatilità enorme.

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